La Mala: il rosario orientale
La Mala (detta anche Aksamala o Japamala) è una corona di grani utilizzata per contare i mantra recitati e durante la meditazione.
Si tratta di un oggetto diffuso in molti paesi asiatici e possiede un significato religioso tanto per il Buddhismo quanto per l’Induismo. La sua figura potrebbe essere rassomigliata a quella di un rosario occidentale, ma quest’ultimo risulta avere un’origine posteriore: le prime Mala risalgono infatti al II secolo Avanti Cristo.
La Mala può essere composta da grani dal materiale differente. Ne citiamo soltanto alcuni: ambra, ematite, legno di sandalo, vetro, osso, semi di loto, fico sacro della Bodhi (albero all’ombra del quale il Buddha raggiunse l’illuminazione), semi rudraksha (provenienti dall’Elaeocarpus ganitrus, una pianta che cresce alle pendici dell’Himalaya i cui semi – secondo un mito induista – deriverebbero dalle lacrime versate dal dio Shiva).
Ciò che resta invariato è il numero dei suoi grani, che è sempre pari a 108.
Il numero 108 ha un valore sacro per il Buddhismo e per l’Induismo. Nel Buddhismo Tibetano, 108 è il numero delle tentazioni materiali a cui si deve resistere per poter raggiungere il Nirvana, nonché il numero delle bugie e dei deliri umani. Nell’Induismo le divinità sono 108 e molte di esse – tra cui Shiva, Krishna, Radha ecc. – hanno 108 nomi; inoltre, secondo lo Srimad-Bhagavatam, il dio Krishna aveva 108 Gopi (pastorelle devote) e aveva sposato 16.108 mogli.
A chiudere i 108 grani della Mala ve n’è uno dall’aspetto differente – talvolta sostituito da un nodino dalla forma allungata – che raffigura uno Stupa (monumento spirituale tradizionalmente inteso come sepoltura del Buddha, simbolo quindi della sua parola e del sentiero per l’Illuminazione). Lo Stupa rappresenta lo “stato di verità” che si raggiunge quando l’illusione dell’ego scompare e si comprende che non esiste un “io” indipendente e duraturo.
La Mala si regge con la mano destra, ruotando il pollice in senso orario su ogni grano man mano che si recita la formula sacra. Il dito indice non dovrebbe toccare i grani: esso infatti rappresenta l’intelletto e dovrebbe “tenersi fuori” dalla pratica della meditazione. Quando si arriva al grano Stupa, si gira e si riprende a sgranare la Mala in senso opposto. Lo scorrere i grani della Mala permette di mantenere la concentrazione durante la preghiera, senza distrarre la mente con calcoli matematici.
Nelle foto potete osservare alcune delle Mala che trovate da Container Torino. Vi aspettiamo in via del Carmine 11!